Appuntamento nel Salotto di Strade di Siena con Andy Levine

Silvia Livoni

Pedalare in Toscana tra ottobre e novembre è sempre più richiesto e prolungare le vacanze in autunno anche per gli appassionati d’oltreoceano è diventata una modalità per godersi le giuste temperature ancora miti, le atmosfere delle vendemmie e apprezzare i piccoli borghi con più intimità.

Nel nostro Salotto Andy Levine ci conferma il desiderio di ricerca e di offerta di esperienze uniche, autentiche e con una stretta connessione con le comunità locali.

Molti i voi lo avranno incontrato mentre pedala con i suoi ospiti e con le sue guide nei tanti tour toscani lungo gli itinerari che il nostro territorio sa regalare. Se non lo avete incontrato avrete certamente letto di Duvine come vincitore del recente premio di Travel & Leisure con cui i  lettori lo hanno eletto per la competenza ed esperienza locale, per organizzare viaggi non solo per  intrattenere ma anche per ispirare.

SdS: Ricordi la Tua prima bicicletta?
Andy Levine : La mia prima bicicletta è stata una mountain bike Jamis Dakota all’età di 19 anni.

SdS: Che tipo di ciclista sei?
Andy Levine: Tra i miei amici si scherza sul fatto che io sia un ciclista “professionista della beneficenza”, cioè che ho fatto carriera pedalando a sostegno di cause filantropiche in cui credo. Ma dipende dal contesto, ovviamente. In compagnia di ciclisti forti, divento uno scalatore. Quando sono alla mia base a Boston e mi dirigo verso l’ufficio di DuVine, sono un pendolare in bicicletta. Quando sono in compagnia di amici o di altre persone che amano viaggiare, sono un ciclista di gruppo che ama incitare i e fermarsi per un cappuccino. E soprattutto, mi affido alla mia bicicletta per esplorare.

SdS: Cosa significa per lei andare in bicicletta?
Andy Levine: Andare in bicicletta significa tante cose per me. È uno stile di vita. È una modalità che ti mette in contatto con le persone. È la mia attività e il mio sostentamento. È la mia passione e il mio hobby. È il modo in cui vivo il mondo.

SdS: Di solito va in bici da solo, in coppia o con gli amici?
Andy Levine: C’è un tempo per ogni cosa. Quando pedalo da solo mi schiarisce le idee e mi ispira. Posso concentrarmi su ciò che mi circonda: odori, suoni, il sole che mi illumina. È la mia meditazione. Con mia moglie, invece, condivido i piaceri del viaggio e trascorro del tempo significativo insieme, facendo qualcosa che entrambi amiamo. Quando vado in bici con i miei amici, mi sento un po’ in competizione e l’obiettivo è quello di pedalare forte.

SdS: Quali itinerari ha già percorso nel territorio senese e quali le piacerebbe scoprire?
Andy Levine: Probabilmente ho pedalato in Toscana centinaia di volte, ma potrei percorrere questa parte d’Italia all’infinito e scoprire ogni volta qualcosa di nuovo: una nuova curva della strada, un nuovo modo di vedere il paesaggio, un nuovo fiore che sboccia a seconda del periodo dell’anno. Ecco perché la amo così tanto. Per quanto riguarda le cose che vorrei scoprire di più, il mio interesse per le strade bianche è cresciuto, quindi mi piacerebbe andare alla ricerca di altre strade bianche che ancora non conosco.

SdS: Hai una routine quando esci in bicicletta?
Andy Levine: La sicurezza è importante per me, quindi la mia routine prevede sempre un controllo standard della bicicletta e della pressione dei pneumatici. Inoltre, pedalo meglio quando sono a mio agio, quindi mi assicuro di essere vestito in modo appropriato e di avere acqua a sufficienza. Cerco di affrontare ogni pedalata con un obiettivo in mente, ma poi rimango aperto all’ispirazione: lascio che i miei sensi si lascino coinvolgere da ciò che mi parla, o che seguano ciò che mi sembra divertente in quel momento.

SdS: Cibo e vini abbinati alla bicicletta?
Andy Levine: Cibo, vino e bicicletta sono legati tra loro. Per capire un luogo è necessario comprenderne la cultura e, soprattutto in Italia, la cultura si rivela attraverso la cucina. Se si pedala in una regione vinicola dove il paesaggio è dominato dalla vite, si capisce il territorio quando si assaggia il vino; poi si conosce meglio il vino abbinandolo a un piatto locale. È tutto inestricabilmente legato.

SdS: Quali sensazioni ed emozioni caratterizzano i suoi viaggi in bicicletta?
Andy Levine: Libertà, curiosità e gioia pura.

thumbnail_Photo by Gwen Kidera, DuVine Cycling - _DSC6508_Edited

Nel 1996, Andy Levine ha fondato DuVine per condividere ciò che aveva capito durante un viaggio in bicicletta in Borgogna, in Francia, dopo gli studi: per conoscere davvero un luogo bisogna conoscere la sua gente, i suoi caffè, i suoi villaggi e la sua cucina – le cose belle della vita.

Durante quel primo tour in bicicletta in solitaria, Andy ha imparato a conoscere il vino e ha incontrato un cast di personaggi reali e colorati che lo hanno ispirato con la loro passione. Poco dopo, ha fondato la DuVine Cycling + Adventure Co. con un budget limitato e un sogno. I primi tour sono stati sviluppati dall’Hotel Bellevue di Beaune, a conduzione familiare, mentre Andy usciva dai sentieri battuti per trovare persone locali da far incontrare ai suoi ospiti. Ancora oggi, Andy si chiede sempre “perché stiamo andando qui?” prima di salire sulla sua bicicletta e percorrere tutte le strade, collegando i punti per un’esperienza culturale davvero coinvolgente.

Andy crede che tutti dovrebbero avere l’opportunità di viaggiare per il mondo in bicicletta e di concentrarsi sui piaceri semplici: gustare il cibo coltivato proprio dove lo si mangia in fattoria, passare del tempo a parlare con una nonna i cui ricordi sono un tesoro e vivere i momenti autentici e non comuni che rendono il viaggio significativo.

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