Terre di Casole Bike Hub - La Via del Sale
Terre di Casole Bike Hub è il contenitore che unisce il mondo della bicicletta e dell’avventura ad esperienze, luoghi, e persone per vivere e condividere uno ‘stile’ ed una ‘qualità’ di vita, in cui il trascorrere del tempo ha un ritmo più lento.
Terre di Casole Bike Hub è il primo bike hub in Italia e la bike destination nel cuore della Toscana, concentrata sul territorio del comune di Casole d’Elsa esteso per circa 150 kmq, ma che in maniera naturale si estende ai comuni limitrofi di San Gimignano, Volterra, Radicondoli, Monteriggioni, Sovicille e Monticiano.
Terre di Casole Bike Hub prevede percorsi ciclistici con livello di difficoltà variabile, ma sempre circondati dal tratto distintivo di suggestivi scenari e stupendi paesaggi toscani A due passi dalla Via Francigena, e all’interno del percorso permanente del Gran Tour della Val di Merse ci si può dilettare con mountain bike su una rete sentieristica molto sviluppata, con bici da strada per ripercorrere gli stessi itinerari di importanti gran fondo e gare storiche. Cicloturismo ed e-bike su sentieri tracciati e strade a bassissima percorrenza si prestano per coloro che desiderano visitare la Val d’Elsa in modalità slow anche con biciclette a pedalata assistita, fermandosi nei punti di interesse culturale, storico ed enogastronomico.
Nel Terre di Casole Bike Hub gli operatori turistici, tutti i partners privati e la pubblica Amministrazione ricoprono un ruolo importante diventando di fatto, oltre che fondamentali strutture economiche, anche soggetti portatori di valori sociali e collettivi tra cui:
- qualità della vita generata dalla qualità dell’ambiente, del cibo, della salute, del bello della cultura e dell’arte, della serena convivenza con persone che hanno le medesime esigenze
- mobilità sostenibile, Casole d’Elsa ha un piano di incentivazione per la mobilità elettrica per auto e biciclette e già ora si possono lasciare le auto nel parcheggio alla base del borgo accedendo al centro tramite ascensori;
- importanza e ruolo della comunità; permettendo uno scambio culturale con ogni ospite del territorio
- importanza di preservare il paesaggio e di conseguenza l’importanza degli agricoltori per il mantenimento del patrimonio paesaggistico.
Casole d’Elsa, già Bandiera Arancione Touring Club, vanta un sistema avanzato di cardioprotezione con dieci defibrillatori collegati ad una rete capillare di primo intervento, ed è un comune la cui produzione agricola è al 70% biologica.
Tutte le strutture aderenti si sono dotate di servizi per il ‘ciclista’ e per ‘l’accompagnatore’ ed il territorio ha centraline di ricarica e panchine multifunzioni per aree wifi e ebike oltre che una bike lounge aperta a tutti i ciclisti.
Un territorio bike-friendly cucito su misura, che offre itinerari protetti, tracciati e segnalati, assicurando rispetto, tutela e sicurezza al ciclo-amatore ospite come evidenza la segnaletica installata.
Le attività e i servizi offerti incontrano ogni aspettattiva e desiderio, dal rifornimento acqua e kit base per la manutenzione della bici a disposizione nelle strutture, che siano ristoranti, bar, aziende agricole, fino al servizio lavanderia-fast offerto da selezionati hotels, per l’ospite che vuole fare una pausa in piscina e ripartire dopo qualche ora di relax, o attrezzatura e bici a noleggio, tracce dei percorsi e brief
personalizzato all’arrivo in struttura.
Le attività e le esperienze sul territorio comprendono inoltre moonlight trekking, corsi di cucina, corsi di pittura e scultura, laboratori di erboristeria e piante officinali, visita agli apiari, truffle hunting, cheese maker experience, mongolfiera, falconing, birdwatching and yoga.
Il network e la collaborazione di esperti in ognuno dei campi
permettono un esperienza autentica e su misura.
Premi e collaborazioni:
- 2016: Menzione speciale all’ Italian Green Road Award
- 2018: Selezionato da Adventure Travel Trade Association
- 2020: Migliore Cyclist Tourist Destination per Resorts & Retreats Awards LUX Magazin
Aree Attraversate
Il profilo delle torri di San Gimignano, su un cielo di inizio estate all’imbrunire, potrebbe essere l’immagine iconica di questa terra, ma c’è altro e di più da cercare e trovare in Val d’Elsa, oltre a gioielli d’arte come Colle Val d’Elsa, Monteriggioni e la conosciutissima San Gimignano.
La Val d’Elsa è terra semplice, dolce e profumata di Vernaccia; è terra di gente operosa, che ha disegnato con il lavoro colline di olivi e vigne e ha dato vita, nei secoli e sfruttando quanto offriva la natura, a cartiere, cristalli preziosi ed opere d’arte; è patria di un genio precursore quale Arnolfo di Cambio, architetto, scultore e pittore.
La Val d’Elsa è un regalo per chi non si accontenta di viaggiare in superficie. Allontanandosi dagli angoli più conosciuti, dagli “scorci da cartolina”, si può ritrovarsi in cammini da sogno, in una campagna solare e aperta, dove le colline sembrano cullarti e la pietra di poderi, pievi e piccoli borghi ti accoglie, ti invita ad una sosta, ti chiede di prenderti tempo, di riprenderti il tempo.
Di Siena e della sua armoniosa bellezza, hanno scritto in tanti, in tutti i tempi, ed è difficile inventarsi parole nuove per descriverne il fascino, soprattutto se non si è poeti. L’UNESCO l’ha dichiarata nel 1995 Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
José Saramago, scrittore portoghese e premio Nobel, era innamorato della Città e le ha dedicato parole che la descrivono con pennellate di emozione e passione profonde:
“Ed ecco Siena, la beneamata, la città dove il mio cuore si compiace veramente”. “Le tre colline su cui è costruita ne fanno una città dove non esistono due strade uguali, tutte contrarie ad assoggettarsi a qualsiasi geometria”. “Questo meraviglioso colore, il colore del corpo brunito dal sole, ma che è anche il colore della crosta del pane di granturco, questo colore meraviglioso va dalle pietre alla strada e ai tetti, addolcisce la luce del sole e si cancella dal viso le ansie e i timori”.
“Non può esservi nulla di più bello di questa città”. Piazza del Campo “una piazza inclinata e curva come una conchiglia, che i costruttori non vollero spianare ed è rimasta così, come se fosse un grembo”.
“Guardo i vecchi palazzi di Siena, case antichissime dove vorrei poter vivere un giorno, con una finestra tutta mia, affacciata sui tetti color argilla, sulle persiane verdi delle finestre, come nel tentativo di decifrare da dove venga questo segreto che Siena mormora e che io continuerò a sentire, benché non lo capisca, fino alla fine della vita”.