Dante sulla Francigena – Siena

Via Campansi, 51300 Siena, Toscana Italia

Studiosi e letterati concordano nell’affermare che Dante Alighieri ha avuto a che fare direttamente con Siena e coi suoi abitanti. Nella Divina Commedia fatti o personaggi riconducibili alla città del Palio sono citati per lo meno una ventina di volte.
Da altre fonti apprendiamo anche dell’amicizia tra il Dante e Cecco Angiolieri, che conobbe personalmente, e con il quale si scambiava dei componimenti satirici, come spesso accadeva tra poeti. Esistono testimonianze di suoi passaggi e soggiorni a Siena intorno all’anno 1300. Giovanni Boccaccio ci informa che l’Alighieri studiò “Ortografia” dai senesi, mentre da altre fonti storiche sappiamo che vi abitò diversi mesi tra il 1302 ed il Novembre 1303, quando, ormai esiliato da Firenze, vi lasciò il figlio Pietro a studiare “Grammatica” (Latino) per andarsene ad Arezzo. Sembra che ci sia ritornato nel 1305 per riprendere il figlio e portarlo a Bologna. Sempre dal Boccaccio sappiamo che Dante amava andare a leggere libri presso una spezieria vicino a Piazza del Campo, probabilmente nella zona della “Costarella”.
Dante ha definito i senesi “gente vana” e questa sua affermazione gli costò per secoli la loro inimicizia e antipatia , anche se non è niente rispetto a ciò che ha scritto per gli i pisani e per gli stessi fiorentini.
Nel 1921 in occasione dei 600 anni dalla morte di Dante, vennero apposte a Siena alcune lapidi commemorative per volere dell’allora sindaco Angiolo Rosini.
Nella città sono presenti 8 lapidi di marmo, con citazioni tratte dalla Divina Commedia di Dante Alighieri, collocate sulle facciate di edifici storici realmente collegati alle parole del sommo poeta.
Vediamo di scoprirle attraverso questo tratto urbano della Via Francigena che attraversa Siena da Porta Camollia fino a Porta Romana.

 

“Con il contributo di Regione Toscana

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